Diffuso è ad esempio presso i farmacisti salentini il simbolo del serpente,
tanto legato alla medicina, che si avvolge e sale attorno al calice-graal
verso il cui contenuto piega il capo.
La verga di legno, il bastone del comando,
o strumento simbolo di una qualche autorità che rappresenta, e che ha in sé simbologia betiliche e di potere: il pastorale, il bastone del pastore conduttore di greggi, e per estensione di uomini, autorità sugli uomini o in qualche specifico campo, e strumento anche di offesa e difesa, di controllo saggio del potere, della forza! Simbolo del “capubastuni” il capo delle ndrine della ndrangheta nel meridione d’Italia, intrise di popolare cultura greca. Il termine “ndrina” viene dal greco “andros”, maschio, e vuol dire gruppo di uomini, e “ndragreta” deriverebbe dal greco “andros agathos”, “uomo virtuoso”, nel senso di “onorata società”, “unione di uomini d’onore”.
Si richiama il concetto greco del “kalòs kai agathòs” che significa, letteralmente, bello e buono, sintetizzante l'ideale ellenico di perfezione umana. Anche il termine meridionale “cosca”, sinonimo di “ndrina”, viene da quello dell’insieme delle foglie del finocchio adese tra loro e unite al torsolo, o dei vari germogli adesi tra loro della cicoria. Un allegoria dell’ unità d’azione e dei legami forti tra gli uomini di queste società nella società.
Verga che pertanto già di per sé si associa al serpente anche solo per la forma, e ricordiamo il biblico bastone di Mosé che gettato per terra prodigiosamente si trasformava in un vivo serpente!
Così ricordiamo il bastone sacro e scettro lineare intorno al quale si annodano due serpenti sinusoidalmente ed in maniera intrecciata e simmetrica tra loro per poi affrontarsi faccia a faccia nella parte alta del bastone, che ricordano la molecola del DNA vista di lato.
Era lo scettro del dio greco Hermes (Mercurio per i latini), e divenuto già in antichità scettro degli araldi, e simbolo del commercio, il cui dio tutelare era proprio Hermes; simbolo propiziatore dunque delle buone relazioni tra gli uomini. I due serpenti intrecciati tra loro rappresentavano l’accordo tra le due parti, tra due o più maschi in una transazione, in una vertenza politica o commerciale. Il serpente per la sua forma fallica è simbolo del maschile da sempre, e politica e commercio erano affar di maschi solitamente in epoca greco-romana. Infatti il mito così ne descrive l’ origine: un giorno Mercurio sul monte Citerone, avendo visto due serpi che si azzuffavano, gettò loro la verga, intorno a cui si attorcigliarono, rappacificati, i due serpenti. Così il caduceo, o verga alata, con i due rettili attorcigliati e in atto quasi di baciarsi, restò simbolo di pace.
Il termine latino latino caduceus, riprende il greco antico karykaion, aggettivo di karix o kerix, traducibile come araldo.
Famoso è il caduceo bronzeo del V secolo a.C. rinvenuto a Brindisi durante la costruzione del piazzale, adiacente la stazione cittadina. Testimoniava l'alleanza fra la messapica Brindisi e la colonia greca della città di Thurii, probabilmente per contrastare la colonia magno greca dorica di Taranto in terra apulo-lucana.
Una bella rappresentazione del caduceo si può vedere nel Salento anche scolpita in bassorilievo su un balcone nel centro storico della città di Soleto.