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Salento la Terra dei Draghi

Origine Mitologica dei Draghi nel Mediterraneo

Il Caduceo e San Rocco

Palazzo di Soleto il Caduceo

Palazzo di Soleto il Caduceo

La simbologia del serpente spiraleggiato elicoidalmente attorno ad un supporto,
come ad esempio la torre otrantina, è molte forte e diffusa nella cultura greco-latina; si pensi al simbolo ed oggetto chiamato Bastone di Asclepio, il dio medico, un antico simbolo greco associato alla medicina. Consiste in un serpente attorcigliato intorno ad una verga, che risale. Asclepio era il dio della salute nell' antico pantheon greco.
Il nome latinizzato del dio era Esculapio.
Fu istruito nell'arte medica dal centauro Chirone, che fu anche mentore degli eroi semidivini Eracle ed Achille. Il bastone di Asclepio simboleggia le arti sanitarie, combinando la verga con il serpente, che con il cambiamento della pelle simboleggia la rinascita e la fertilità. Si riteneva quel simbolo oggetto dotato di poteri magici guaritivi. In ogni tempio dedicato ad Aslepio nel mondo greco e magno-greco, e al corrispettivo dio Esculapio nel mondo latino, si allevava e curava un sacro serpente.
Nell’ iconografia di Asclepio compare il bastone, il serpente, ed un cane.
 Colpisce come questa figura ricordi, quella di San Rocco e la sua iconografia,
nel grande sincretismo religioso che connota il cristianesimo, rispetto agli, ora combattuti, ora assimilati e cristianizzati, religioni, pratiche e credenze, e persino luoghi e oggetti di culto pagani.
L’iconografia di San Rocco, santo venerato per la sua agiografia contro le epidemie, e in generale per la cura dalle malattie, e che reca con se proprio un bastone ed un cane fedele, e la cui devozione è altissima in moltissimi paesi del Salento. Il serpente, demonizzato dal cristianesimo, forse non poteva facilmente restare, come invece il cane ed il bastone! 
San Rocco

San Rocco

Diffuso è ad esempio presso i farmacisti salentini il simbolo del serpente,
tanto legato alla medicina, che si avvolge e sale attorno al calice-graal
verso il cui contenuto piega il capo.
La verga di legno, il bastone del comando,
o strumento simbolo di una qualche autorità che rappresenta, e che ha in sé simbologia betiliche e di potere: il pastorale, il bastone del pastore conduttore di greggi, e per estensione di uomini, autorità sugli uomini o in qualche specifico campo, e strumento anche di offesa e difesa, di controllo saggio del potere, della forza! Simbolo del “capubastuni” il capo delle ndrine della ndrangheta nel meridione d’Italia, intrise di popolare cultura greca. Il termine “ndrina” viene dal greco “andros”, maschio, e vuol dire gruppo di uomini, e “ndragreta” deriverebbe dal greco “andros agathos”, “uomo virtuoso”, nel senso di “onorata società”, “unione di uomini d’onore”.  
Si richiama il concetto greco del “kalòs kai agathòs” che significa, letteralmente, bello e buono, sintetizzante l'ideale ellenico di perfezione umana. Anche il termine meridionale “cosca”, sinonimo di “ndrina”, viene da quello dell’insieme delle foglie del finocchio adese tra loro e unite al torsolo, o dei vari germogli adesi tra loro della cicoria. Un allegoria dell’ unità d’azione e dei legami forti tra gli uomini di queste società nella società. 
Verga che pertanto già di per sé si associa al serpente anche solo per la forma, e ricordiamo il biblico bastone di Mosé che gettato per terra prodigiosamente si trasformava in un vivo serpente!
 
Così ricordiamo il bastone sacro e scettro lineare intorno al quale si annodano due serpenti sinusoidalmente ed in maniera intrecciata e simmetrica tra loro per poi affrontarsi faccia a faccia nella parte alta del bastone, che ricordano la molecola del DNA vista di lato.
Era lo scettro del dio greco Hermes (Mercurio per i latini), e divenuto già in antichità scettro degli araldi, e simbolo del commercio, il cui dio tutelare era proprio Hermes; simbolo propiziatore dunque delle buone relazioni tra gli uomini. I due serpenti intrecciati tra loro rappresentavano l’accordo tra le due parti, tra due o più maschi in una transazione, in una vertenza politica o commerciale. Il serpente per la sua forma fallica è simbolo del maschile da sempre, e politica e commercio erano affar di maschi solitamente in epoca greco-romana. Infatti il mito così ne descrive l’ origine: un giorno Mercurio sul monte Citerone, avendo visto due serpi che si azzuffavano, gettò loro la verga, intorno a cui si attorcigliarono, rappacificati, i due serpenti. Così il caduceo, o verga alata, con i due rettili attorcigliati e in atto quasi di baciarsi, restò simbolo di pace. 
Il termine latino latino caduceus, riprende il greco antico karykaion, aggettivo di karix o kerix, traducibile come araldo.
Famoso è il caduceo bronzeo del V secolo a.C. rinvenuto a Brindisi durante la costruzione del piazzale, adiacente la stazione cittadina. Testimoniava l'alleanza fra la messapica Brindisi e la colonia greca della città di Thurii, probabilmente per contrastare la colonia magno greca dorica di Taranto in terra apulo-lucana. 
Una bella rappresentazione del caduceo si può vedere nel Salento anche scolpita in bassorilievo su un balcone nel centro storico della città di Soleto.
 
Simboli oltre che oggetti simbolici, che comparivano su monete e vasi antichi già in epoca antica e poi usati e giunti sino alla nostra contemporaneità quasi con immutato valore semantico.
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